STAMPA L'ARTICOLO

martedì, maggio 05, 2015

Condividere l’auto per andare al lavoro anche con dipendenti di altre aziende: così cambia il carpooling aziendale

Jojob, un servizio dellazienda torinese Bringme, ha lanciato una piattaforma web e unapp che consente di visualizzare su una mappa la posizione di partenza dei propri colleghi e dei lavoratori di aziende limitrofe, mettersi in contatto e condividere la macchina per il tragitto casa-lavoro. Una forma di smart working che fa risparmiare (su una distanza media di 30 km) fino a 1.782 euro allanno e 7.722 kg di CO2

Condividere lauto per andare al lavoro non è unidea nuova. Se si ha un collega vicino casa e si sceglie di andare in macchina, non è difficile che ci si organizzi per muoversi insieme, risparmiare e sperimentare una forma di smart working semplice e accessibile.

Ma come si fa se si abita più lontano? E se qualcuno volesse mettere a disposizione il proprio mezzo e non sapesse come comunicare ogni giorno lorario di partenza e quello di ritorno? O ancora, se si vuole condividere un auto con persone che lavorano per unazienda che confina con la propria?

Una possibile risposta a queste domande la fornisce Jojob, un servizio di carpooling aziendale (rivolto cioè soltanto a chi lavora) per condividere il tragitto casa-lavoro con colleghi o con lavoratori che partono da zone vicine e arrivano ogni giorno in aziende limitrofe.

Jojob è costituito da una piattaforma web e da unapplicazione per dispositivi mobili come smartphone e tablet. Il servizio è sviluppato da Bringme, una startup torinese incubata al Treatabit del Politecnico di Torino.

Chi si iscrive, registrandosi sul sito jojob.it, può visualizzare su una mappa la posizione di partenza dei propri colleghi e dei lavoratori di aziende vicine alla propria, mettersi in contatto e condividere la macchina per il percorso da casa al lavoro.

Scaricando lapp per i dispositivi mobili, ognuno può stabilire e certificare il risparmio ambientale dopo ogni tragitto, espresso in termini di emissioni di anidride carbonica evitate. Il livello di CO2 non emessa fa ottenere punti che si possono trasformare in sconti utilizzabili in ristoranti, bar, locali e palestre convenzionate, sia a livello nazionale che locale.

Ma se il risparmio fosse solo ambientale, probabilmente il carpooling aziendale avrebbe un appeal minore su chi lavora. Lazienda ha calcolato che un dipendente che si reca in ufficio condividendo lauto - in una distanza casa-lavoro di 30 km - risparmia fino a 1.782 euro allanno e 7.722 kg di CO2.

Invece, percorrere a bordo di unutilitaria una distanza minore - 20 km al giorno - costerebbe invece 1.050 euro allanno solo di carburante, a cui vanno aggiunti pedaggi, parcheggi e usura del mezzo.

Stando a quanto afferma Jojob, utilizzare un servizio di condivisione auto fa risparmiare fino all80% del costo di trasporto in auto. Un risparmio - aggiunge lazienda - che è superiore anche a quello che si ottiene utilizzando mezzi alternativi come treni e trasporto pubblico.

Il carpooling però offre anche altri potenziali vantaggi: permette di viaggiare in compagnia anziché da soli, fa risparmiare tempo rispetto alluso di mezzi pubblici (scioperi, ritardi, orari prefissati), riduce lo stress dovuto allattesa dei mezzi o alla scomodità dei viaggi da pendolari in mezzi sovraffollati. E se lauto dovesse lasciare a piedi chi guida, la piattaforma mette a disposizione lelenco degli altri lavoratori che si stanno spostando facendo carpooling.

Che il carpooling aziendale cominci a piacere lo dimostra anche il fatto che importanti aziende e organizzazioni in Italia (Brembo, Findomestic, General Motors Powertrain, Heineken ed il Comune di Castelvetro di Modena) abbiano scelto di avvalersi del servizio di Jojob, facendolo partire proprio nella Giornata della Terra, che si è celebrata lo scorso 22 aprile.

Anche per le aziende, infatti, ci sono vantaggi economici - si risparmia sulle navette aziendali -, organizzativi - si riducono le assenze dei lavoratori per sciopero e si monitorano gli spostamenti dei propri dipendenti in orario di lavoro (anche se questultimo aspetto potrebbe anche non essere così desiderabile da parte di chi lavora) -, ambientali e in termini di responsabilità sociale di impresa.









martedì, aprile 28, 2015

Play the Games. “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”





Questo è il giuramento dell’atleta con il quale si è aperta la tappa torinese di “Play The Games” al PalaRuffini venerdì 17 Aprile, uno dei 27 appuntamenti programmati su tutto il territorio nazionale dal Movimento sportivo Special Olympics, all’insegna dello sport e dell’inclusione sociale.
 
Play the Games è un unico grande evento che attraversa l’Italia, suddiviso in tappe,  e pensato per diffondere la conoscenza della disabilità intellettiva ed educare alla comprensione e alla valorizzazione della diversità in ogni sua più ampia espressione.

Special Olympics è un programma internazionale di allenamento sportivo e competizioni atletiche per persone con disabilità intellettive. Più di 170 paesi nel mondo adottano il programma Special Olympics.

La missione di questo Movimento è “promuovere gli allenamenti e la pratica dello sport olimpico per individui con disabilità intellettive, dando loro continue opportunità di sviluppo fisico e psichico, facendo loro dimostrare coraggio, capacità, e creando occasioni di crescita per tutta la comunità. Il fine ultimo di Special Olympics è quello di offrire una possibilità ai portatori di handicap al fine di diventare cittadini utili alla società, essere accettati, apprezzati e rispettati dall’intera comunità.” 

Lo spirito di Special Olympics va oltre le razze, le nazionalità, i confini geografici, le età o le religioni. La disabilità non è un mondo a parte, ma una parte del mondo. E gli atleti disabili sono atleti a tutti gli effetti, con la loro costanza e la loro tenacia.

E soprattutto la loro voglia di competere e di misurarsi con i propri limiti. Lo sport è un potente motore di inclusione sociale, così come lo è il lavoro, in particolare per le fasce svantaggiate: da questo presupposto nasce la volontà di Synergie Italia di sostenere il programma Special Olympics.

Negli ultimi anni Synergie ha sviluppato un vero e proprio filone di attività sugli svantaggi e sull’inserimento delle fasce deboli nel mercato del lavoro. La filosofia del Programma Special Olympics mette al centro la persona, con i suoi limiti e la propria capacità di superarne in parte i condizionamenti, e coincide con la cura e l’attenzione che Synergie dedica alla selezione e al rafforzamento delle competenze delle risorse umane.

La tre giorni torinese di Special Olympics ha previsto le competizioni di bocce e di nuoto, con la partecipazione della Federazione Italiana Bocce e della federazione Italiana di Nuoto. La premiazione si svolta con la presenza del Sindaco Piero Fassino in rappresentanza della Città di Torino. Grande lo sforzo degli organizzatori guidati dal responsabile regionale Chiarlye Cremonte e da quello provinciale Giancarlo Amberti, sostenuti dagli sponsor e dall’entusiasmo delle associazioni degli atleti.

lunedì, aprile 27, 2015

NASPI, mini-guida per richiedere la nuova indennità di disoccupazione


Ecco alcune indicazioni utili sul nuovo ammortizzatore sociale introdotto dal governo nellambito del Jobs Act: chi può richiedere, come fare domanda, a quanto ammonta lindennità e quanto dura

La NASPI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale Per lImpiego) è la nuova indennità di disoccupazione introdotta dal governo Renzi nellambito del Jobs Act. Dal primo maggio sostituirà gli ammortizzatori sociali attualmente in vigore: ASP e mini ASPI.

Ecco chi può fare richiesta della NASPI

Possono fare domanda per il sussidio soltanto i lavoratori dipendenti (con contratto a tempo determinato, indeterminato o di apprendistato) che:
  • hanno perso involontariamente il lavoro. Non possono quindi accedere allindennità le persone che si sono dimesse volontariamente senza giusta causa; 
  • hanno almeno tredici settimane di contributi versati nei quattro anni che precedono il periodo di disoccupazione;
  • hanno svolto almeno 18 giorni di lavoro nellultimo anno.
Come si richiede la NASPI
La richiesta si può presentare in diversi modi:
  • online, sul sito dellINPS, da quando lindennità sarà disponibile. Per richiedere la NASPI online sul sito INPS è necessario essere in possesso del codice Pin. Ecco il link in cui si può fare richiesta del codice;
  • attraverso il call center dellINPS, digitando il numero gratuito 803164 da telefono fisso o il numero da cellulare 06164164 (in questo caso la chiamata è a pagamento, in base alle tariffe del proprio piano telefonico)
  • rivolgendosi a strutture come CAF (centri assistenza fiscale) e patronati oppure attraverso commercialisti, consulenti del lavoro e altri liberi professionisti.

A quanto ammonta la NASPI
  • Limporto del nuovo sussidio è pari al 75% dello stipendio, se questultimo è pari o inferiore a 1.195 euro al mese nel 2015
  • Può arrivare a un massimo di 1.300 euro al mese, se lo stipendio percepito prima della perdita del lavoro era superiore a 1.195 euro al mese: si calcola il 75% di 1.195 euro più unindennità del 25% della cifra che eccede. Dal quinto mese di fruizione dellindennità, la cifra viene ridotta del 3% al mese.


Quanto dura la NASPI

Il sussidio dura per un numero di settimane pari alla metà di quelle di lavoro svolte nei quattro anni precedenti. La durata massima è di due anni.

Quali obblighi ha un lavoratore che percepisce lindennità di disoccupazione

Chi riceve la NASPI è obbligato a partecipare a iniziative di attivazione lavorativa o riqualificazione professionale per rendere più facile il proprio ritorno nel mondo del lavoro.


martedì, aprile 14, 2015

Synergie Italia e Play the Games. La disabilità, un'opportunità.



“L’obiettivo è arrivare a una società in cui l’unica differenza sia il colore della maglietta”.  Fabrizio Goggi- PR RedaRewoolution

In quest’ottica si apre venerdì la tappa torinese di “Play the Games”, organizzato da “Special Olympics Italia Onlus”, che vedrà scendere in campo 450 atleti disabili da tutta Italia, in particolar modo affetti da disabilità intellettiva.
A Torino, a partire da venerdì 17 aprile fino a domenica 19 gli atleti si sfideranno sul campo da bocce e nelle gare di nuoto. “Play the Games” è strutturato in tappe: la prima si è svolta a Pesaro, le prossime avranno luogo in varie città d’Italia.

Grandissimo il valore sociale e umano di questa iniziativa: lo sport, secondo Stefano Gallo, assessore allo Sport del comune di Torino, è “uno “strumento fondamentale di integrazione e autonomia”. Lo sport ha un ruolo didattico, inclusivo a 360°: consolida l’autonomia e la consapevolezza di sé, il gioco di squadra e il lavoro in team. L’obiettivo di Special Olympics Italia è combattere le discriminazioni e valorizzare la diversità. Tutti questi valori  possono essere trasferiti con successo dal campo di gioco al campo del lavoro: é proprio su questo che Synergie scommette.
  
“La disabilità è una parte del mondo, non è un mondo a parte”. Noi abbiamo scommesso sulla inclusione attraverso il lavoro perchè siamo convinti che “il lavoratore disabile è un lavoratore” a tutti gli effetti, e non la sua disabilità.” Diego Castagno, Synergie Italia SpA

Nel mondo esistono barriere a tutti i livelli: quando si entra nel campo della disabilità si moltiplicano, tanto nella forma fisica, quanto in quella psicologica.
Negli ultimi anni si è prestata sempre più attenzione alla risoluzione di queste problematiche, attivando programmi di integrazione e acquisizione di consapevolezza e autonomia, attuabili anche grazie a politiche sportive inclusive che portino all’annullamento della distanza e della differenza.
I risultati finora ottenuti dimostrano che il binomio sport-lavoro è vincente, si raggiungono percentuali di successo molto alte: “lo sport include e avvicina, come il lavoro”.
A questo proposito Synergie è impegnata fra le altre cose in un programma specifico di inserimento dei disabili nel mercato del lavoro, ed in collaborazione con ActionAid, ha svolto un percorso di recupero dei “Neet”, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, tramite lo sport, che si conclude con la loro ricollocazione.

“Promuovendo un’atteggiamento che sappia affermare il ruolo preminente di una dimensione che ci insegna cosa significhi affrontare la vita con coraggio indomito e passione immensa”. Giovanni Malagò.


Tfr in busta paga: ora si può, ma a chi piace?


Dal 3 aprile è possibile richiedere lanticipo del trattamento di fine rapporto. Ma unindagine SWG-Confesercenti ha rilevato che solo il 17% dei lavoratori ha deciso di aderire, mentre il restante 83% lascerà la somma in azienda. A pesare sulla scelta anche la tassazione ordinaria dellanticipo. Secondo i calcoli della Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro, la misura potrà essere davvero conveniente solo per i lavoratori con un reddito fino a 15 mila euro.

Dal 3 aprile si può chiedere lanticipo del Tfr (Trattamento di fine rapporto) in busta paga, così come promesso da Matteo Renzi e dal suo governo. A stabilirlo è stato il decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri pubblicato in Gazzetta ufficiale il 19 marzo scorso. Chiunque abbia almeno sei mesi di anzianità in azienda e sceglie di avvalersi di questa opportunità, può fare la richiesta in qualunque momento ma non può cambiare idea fino al 30 giugno 2018

Lanticipo è definito Quir, quota integrativa della retribuzione, e potrà essere richiesto da tutti i lavoratori dipendenti, fatta eccezione per quelli della Pa. Bisogna presentare un modulo semplice e precompilato.

Una convenzione con lAbi, lassociazione bancaria italiana, stipulata con Ministero dellEconomia, Ministero del Lavoro e Inps, consente anche alle aziende di piccole dimensioni di accedere a prestiti agevolati per far fronte alle richieste di anticipo del Tfr da parte dei dipendenti. Nelle aziende sotto i 50 dipendenti, infatti, il Tfr accantonato non viene consegnato allInps ma gestito autonomamente e costituisce un utile tesoretto di liquidità.

Ma ai lavoratori conviene? E soprattutto, piace? Unindagine SWG-Confesercenti condotta su dipendenti e imprenditori e pubblicata a fiine febbraio 2015 ha rilevato che ladesione a questa formula è ancora scarsa. Solo sei dipendenti su cento lo hanno già chiesto ai propri datori di lavoro e un ulteriore 11% ha intenzione di avvalersi del beneficio entro lanno.


Complessivamente, il 17% di chi lavora preferisce avere subito la liquidità garantita dal trattamento di fine rapporto. Resta però un 83% di lavoratori che preferisce lasciare il Tfr e mantenere la situazione inalterata.

Anche le imprese sono sulla stessa lunghezza donda: l82% non ha ricevuto o prevede di non ricevere richieste di Tfr in busta paga. Se così fosse, sarebbe una buona notizia per molti imprenditori, visto che il 79% delle imprese segnala problemi nellottenere prestiti dalle banche per corrispondere ai dipendenti il Tfr in busta paga.

Chi ha scelto (o sceglierà) di avere il Tfr in busta paga lo fa, secondo lindagine, per avere maggiore liquidità necessaria a saldare debiti pregressi (24%), ad accumulare risorse da destinare alla previdenza integrativa (20%); fare acquisti (19%). Il 35% di quelli che lo hanno richiesto, invece, non sa ancora come impiegare la somma in più.

I motivi di chi non ha aderito sono invece: il desiderio di ottenere tutto il Tfr a fine carriera (58%), il fatto che il Tfr in busta paga è tassato con aliquota ordinaria e non ridotta come accade quando il trattamento viene erogato a fine rapporto di lavoro (30%); lintenzione di non mettere in difficoltà lazienda (10%); il fatto che sul luogo gli è stato sconsigliato apertamente (2%).

Oltre alla volontà di avere un gruzzoletto al termine del proprio percorso di lavoro, molti dipendenti sono stati scoraggiati dalla tassazione ordinaria di questa somma. Stando ai calcoli della Fondazione studi dei Consulenti del Lavoro, il Tfr in busta paga potrà essere davvero conveniente per i lavoratori con un reddito fino a 15 mila euro. Chi ha un reddito superiore a questa soglia, pagherà più tasse. Prendendo il caso di un reddito piuttosto alto, 90 mila euro annui, laggravio sarebbe di 569 euro allanno.