Dai primi risultati parziali
del monitoraggio informale lanciato da Repubblica degli Stagisti e
Adapt emerge che i giovani italiani giudicano insoddisfacente l’iniziativa per
aumentare l’occupabilità. La stragrande maggioranza delle valutazioni sta al di
sotto del 6, con una netta maggioranza del voto “1” (oltre il 28%). Da
segnalare l’età “alta” dei partecipanti: circa il 70% è nella fascia d’età
25-29 anni. I ragazzi segnalano spesso di aver ricevuto solo un generico
riferimento a future offerte di lavoro o di stage (43,5%) e soltanto il 15,5%
di chi ha sostenuto il primo colloquio è stato poi ricontattato dagli addetti
dei servizi all'impiego per l'effettivo “trattamento”
Insufficiente. È questo il giudizio che i giovani italiani danno alla Garanzia Giovani fino a questo momento. Il responso arriva dai primi risultati parziali, elaborati sui primi 1.580 questionari ricevuti, del monitoraggio informale sulla Garanzia Giovani promosso da Repubblica degli Stagisti e Adapt.
Il sondaggio, online da metà ottobre, anonimo e tuttora attivo sul sito, permette agli under 30 di raccontare la propria esperienza diretta con il programma Ue per aumentare l’occupabilità dei giovani, ha raccolto al 10 dicembre (giorno in cui sono stati diffusi i primi risultati) le risposte di quasi 1.600 giovani
Insufficiente. È questo il giudizio che i giovani italiani danno alla Garanzia Giovani fino a questo momento. Il responso arriva dai primi risultati parziali, elaborati sui primi 1.580 questionari ricevuti, del monitoraggio informale sulla Garanzia Giovani promosso da Repubblica degli Stagisti e Adapt.
Il sondaggio, online da metà ottobre, anonimo e tuttora attivo sul sito, permette agli under 30 di raccontare la propria esperienza diretta con il programma Ue per aumentare l’occupabilità dei giovani, ha raccolto al 10 dicembre (giorno in cui sono stati diffusi i primi risultati) le risposte di quasi 1.600 giovani
Il primo dato da segnalare è l’età dei partecipanti al monitoraggio: circa il 70% infatti è nella
fascia d’età 25-29 anni. L’estensione del piano europeo dai 25 ai 29 anni è
stata una richiesta del governo italiano: i risultati dimostrano che se l’accesso
fosse stato limitato agli under 25 le criticità di Garanzia Giovani sarebbero
state ancora maggiori, a riprova del fatto che in Italia i giovani entrano tardi nel mercato del lavoro e che non esiste una
cinghia di trasmissione affidabile dalla scuola al lavoro.
Dalla Garanzia Giovani i ragazzi si aspettano almeno un’opportunità: molti (27%) dichiarano di aspettarsi di “trovare un lavoro”, fosse anche uno stage (34%). Esiste però un 14% di giovani “disillusi”, che ammettono di non avere grosse aspettative.
Quanto al completamento del processo, solo la metà degli iscritti (53,4%) dice di aver già svolto il primo colloquio: in questo, il sondaggio è in linea con i dati ministeriali. Chi l’ha effettuato ha atteso in media due mesi dalla registrazione.
Ciò che però non è rilevato dai risultati ministeriali è il contenuto degli incontri, che in molti casi è poco soddisfacente: molto spesso, i ragazzi segnalano di aver ricevuto solo un generico riferimento a future offerte di lavoro o di stage (43,5%) o di non aver ricevuto “nulla di concreto” (40%). Solo pochi (11%) affermano di essere soddisfatti delle informazioni ricevute durante il primo incontro di persona.
Dalla Garanzia Giovani i ragazzi si aspettano almeno un’opportunità: molti (27%) dichiarano di aspettarsi di “trovare un lavoro”, fosse anche uno stage (34%). Esiste però un 14% di giovani “disillusi”, che ammettono di non avere grosse aspettative.
Quanto al completamento del processo, solo la metà degli iscritti (53,4%) dice di aver già svolto il primo colloquio: in questo, il sondaggio è in linea con i dati ministeriali. Chi l’ha effettuato ha atteso in media due mesi dalla registrazione.
Ciò che però non è rilevato dai risultati ministeriali è il contenuto degli incontri, che in molti casi è poco soddisfacente: molto spesso, i ragazzi segnalano di aver ricevuto solo un generico riferimento a future offerte di lavoro o di stage (43,5%) o di non aver ricevuto “nulla di concreto” (40%). Solo pochi (11%) affermano di essere soddisfatti delle informazioni ricevute durante il primo incontro di persona.
Ma l’effettiva presa
in carico? È toccata solo a pochi partecipanti. Solamente il 15,5% di chi ha
sostenuto il primo colloquio è stato poi ricontattato dagli addetti dei servizi
all'impiego per l'effettivo “trattamento”. C'è dunque un 85% che resta per ora “congelato”,
in attesa di qualche proposta concreta.
Probabilmente è questo il motivo per cui il giudizio che gli
under 30 danno all'iniziativa è basso. Su
una scala da uno a 10, solo un giovane su cinque ha dato la sufficienza, cioè
un voto pari o superiore a 6. La stragrande maggioranza delle valutazioni
sta invece al di sotto del 6, con una netta maggioranza del voto più basso: ha
infatti dato “1” oltre il 28% dei partecipanti.
In ultimo, nel file che illustra nel dettaglio tutte le
analisi dei dati,
Repubblica degli Stagisti e Adapt riportano anche alcune testimonianze dei giovani iscritti al piano.
C’è un giovane del Lazio, per esempio, che descrive l’esperienza come “completamente fallimentare” in quanto durante il colloquio gli è stato comunicato che “pochissime aziende avevano posti disponibili”. Ma ci sono anche esperienze positive: un ragazzo del Veneto racconta di uno stage iniziato grazie a Garanzia Giovani mentre un’altra ragazza ha dovuto perfino rinunciare ad alcune offerte che erano giunte numerose.
C’è un giovane del Lazio, per esempio, che descrive l’esperienza come “completamente fallimentare” in quanto durante il colloquio gli è stato comunicato che “pochissime aziende avevano posti disponibili”. Ma ci sono anche esperienze positive: un ragazzo del Veneto racconta di uno stage iniziato grazie a Garanzia Giovani mentre un’altra ragazza ha dovuto perfino rinunciare ad alcune offerte che erano giunte numerose.
Nei prossimi mesi la rilevazione proseguirà e soprattutto
verranno ricontattati coloro che hanno
sostenuto il sondaggio per verificare se l’iscrizione al programma ha
portato o meno a risultati concreti in termini di occupabilità.
Il monitoraggio prevede infatti un nuovo contatto dopo due mesi dalla compilazione del primo questionario e un ultimo contatto dopo altri due mesi, dando quindi la possibilità ai partecipanti di dar conto dei progressi dell'iter di Garanzia Giovani nell'arco dei quattro mesi “garantiti” dal piano.
Il monitoraggio prevede infatti un nuovo contatto dopo due mesi dalla compilazione del primo questionario e un ultimo contatto dopo altri due mesi, dando quindi la possibilità ai partecipanti di dar conto dei progressi dell'iter di Garanzia Giovani nell'arco dei quattro mesi “garantiti” dal piano.