In vista della Giornata Nazionale
della Previdenza e del Lavoro a Napoli, Itinerari previdenziali ha fotografato
lo stato della previdenza in Italia: tra i pensionati, 8,5 milioni hanno una
pensione assistita, mentre si spende di più per il gioco d’azzardo che per il welfare integrativo. Nota positiva per
gli under 40: con il progetto Inps “La mia pensione” possono sapere quanto devono aspettare per ritirarsi dal
lavoro e quale potrebbe essere l’importo dell’assegno pensionistico
Oltre 16 milioni di pensionati, di cui 8,5 milioni (circa il 52,2%) con una pensione assistita, ovvero con un’integrazione o un sussidio offerti dallo Stato come forma di assistenza sociale o per invalidità civile. E sono 6,2 milioni gli italiani iscritti ai fondi pensione, per i quali ogni anno vengono spesi 6,73 miliardi di euro (al netto del Tfr).
A scattare la fotografia dello stato delle pensioni in Italia è Itinerari previdenziali, una realtà che opera nel campo della comunicazione legata al welfare e organizza la Giornata Nazionale della Previdenza e del Lavoro, in programma a Napoli il 12, 13 e 14 maggio.
In questo quadro, che ruolo giocano i fondi pensione? Al momento, secondo le stime presentate da Alberto Brambilla, presidente di Itinerari previdenziali, il denaro destinato dagli italiani alla previdenza integrativa è ancora poco. Nonostante le risorse non manchino. A fronte dei 6,73 miliardi di euro investiti in fondi pensione (1.085 euro pro capite all’anno), gli italiani spenderebbero 16,6 miliardi all’anno per avere i consulti di maghi e fattucchiere: i fruitori abituali sarebbero 13 milioni. Allo stesso modo, 15 milioni di italiani dilapiderebbero 24 miliardi di euro all’anno per il gioco d’azzardo: 1.300 euro al mese a testa.
Non stupisce quindi, come evidenzia l’Ocse, che il rapporto tra il patrimonio complessivo gestito dai fondi pensione in Italia rispetto al Pil sia pari a 6,1 su 100. Negli altri Paesi industrializzati, la media ponderata è di 84,2 su 100. E in alcuni casi è addirittura superiore, come in Olanda dove il rapporto è di 166,3 su 100.
Accanto al tema della previdenza integrativa, c’è quello che riguarda il conoscere l’importo della propria pensione in anticipo in modo da regolarsi ed effettuare scelte ponderate. A questo proposito, è da tenere d’occhio il progetto Inps, appena lanciato, “La mia pensione”, in base al quale i lavoratori con meno di 40 anni di età (17,8 milioni per il 2015 e altri 3,5 milioni a partire da gennaio 2016) potranno, da maggio, fare la proiezione sul periodo in cui potranno andare in pensione e, soprattutto, sull’importo che potranno ricevere. La risposta è già stata ampia, visto che nei primi giorni di maggio l’Inps ha registrato già 200 mila accessi di under 40 intenzionati a conoscere i propri tempi di attesa pensionistica.