Il nome è “Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego”. Acronimo: Naspi. È questo il nuovo sussidio alla disoccupazione per i lavoratori dipendenti introdotto con il Jobs Act che andrà a sostituire, dal primo maggio 2015, quelli attualmente in vigore: Aspi e mini-Aspi.
La nuova indennità è una forma di sostegno al reddito per chi perde involontariamente il lavoro - cioè senza aver presentato dimissioni - a partire dal primo maggio. Viene riconosciuta a chi è disoccupato e può far valere almeno tredici settimane di contribuzione nei quattro anni che precedono il periodo di disoccupazione e almeno trenta giornate di lavoro effettivo negli ultimi dodici mesi. Sono esclusi dal nuovo sussidio i dipendenti a tempo indeterminato della Pa e gli operai agricoli.
La Naspi è erogata ogni mese per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli quattro anni precedenti. Nel calcolo non vengono presi in considerazione i periodi che hanno già previsto l’erogazione di prestazioni di disoccupazione. Dal primo gennaio 2017, la disoccupazione è corrisposta per un massimo di 78 settimane.
Il calcolo della Naspi è fatto in rapporto alla retribuzione imponibile a fini previdenziali dei quattro anni precedenti. Se la retribuzione mensile è pari o inferiore - nel 2015 - a 1.195 euro, il sussidio è pari al 75% del salario mensile. Se la retribuzione è invece superiore a 1.195 euro, l’indennità è del 75% più il 25% della differenza tra salario mensile e 1.195.
Nel 2015, non può in ogni caso superare il tetto massimo di 1.300 euro lordi, leggermente superiore a quello in vigore oggi per l'Aspi (che arriva sino a un massimo di 1.165 euro lordi). L’assegno diminuisce del 3% ogni mese, ma a partire dalla quinta mensilità. Per i primi quattro mesi, si riceve l'intero sussidio.
Per ottenere il sussidio bisogna presentare
domanda in via telematica all’Inps entro 68 giorni
dalla fine dell’ultimo
rapporto di lavoro. L’indennità
spetta al lavoratore disoccupato dall'ottavo giorno
successivo alla cessazione del lavoro oppure, se la domanda è
presentata successivamente, dal giorno dopo alla data della
richiesta.
Ma per avere la Naspi non basta fare domanda. Per ricevere l’assegno è necessario partecipare regolarmente a iniziative di attivazione lavorativa e a percorsi di riqualificazione professionale.
E se un lavoratore che ha diritto alla Naspi volesse richiedere la liquidazione anticipata del sussidio per reinventarsi come imprenditore? Può ottenerla. L’obbligo è quello di di dare avvio a un’attività lavorativa autonoma o a un’impresa individuale oppure di sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa a cui partecipare come socio lavoratore.
Anche in questo caso la domanda va rivolta telematicamente all’Inps entro trenta giorni dall’inizio dell’attività in proprio o della sottoscrizione di quota di coop. Se invece comincia un nuovo rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per cui è riconosciuta la liquidazione anticipata del sussidio, il lavoratore è obbligato a restituire per intero l’anticipo ottenuto.
Ma per avere la Naspi non basta fare domanda. Per ricevere l’assegno è necessario partecipare regolarmente a iniziative di attivazione lavorativa e a percorsi di riqualificazione professionale.
E se un lavoratore che ha diritto alla Naspi volesse richiedere la liquidazione anticipata del sussidio per reinventarsi come imprenditore? Può ottenerla. L’obbligo è quello di di dare avvio a un’attività lavorativa autonoma o a un’impresa individuale oppure di sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa a cui partecipare come socio lavoratore.
Anche in questo caso la domanda va rivolta telematicamente all’Inps entro trenta giorni dall’inizio dell’attività in proprio o della sottoscrizione di quota di coop. Se invece comincia un nuovo rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per cui è riconosciuta la liquidazione anticipata del sussidio, il lavoratore è obbligato a restituire per intero l’anticipo ottenuto.